mercoledì 26 aprile 2017

R.I.P. Jonathan Demme



1944-2017


Negli anni '90 veniva considerato un genio, un regista di pari in grandezza ai coetanei Scorsese e Coppola, con i quali condivideva i natali presso la factory di Roger Corman.
Forse era un'esagerazione. Perchè Demme non era certamente un genio, nè un decano della Settima Arte.
Eppure, grazie ad un pugno di pellicole perfettamente riuscite, è riuscito ad imporsi come uno degli autori più amati di quel decennio.
Poi l'oblio, la lontananza dalla macchina da presa ed un ritorno sottotono, in una carriera che, tuttavia, riservava ancora qualche bella sorpresa.




FEMMINE IN GABBIA (1974)
Esordio in perfetto stile "Grindhouse" ed il termine non è usato a caso: amatissimo da Robert Rodriguez, che lo cita espressamente nel suo "Planet Terror". B-Movie più raffinato di quanto si voglia ammettere e capo d'opera del genere "Women in Prison", che spopolò nei drive-in dell'epoca.




IL SEGNO DEGLI HANNAN (1979)
Al pari di De Palma, Demme cita, rifà, sbeffeggia Hitchcock, al quale dedica questo thriller teso, dalle riuscite ambizioni metareferenziali.





TEMPO DI SWING (1984)
Demme rifà il melò, con un occhio ai classici, dirigendo la splendida coppia formata da Kurt Russell e Goldie Hawn, poi unitisi anche nella vita reale.




QUALCOSA DI TRAVOLGENTE (1986)
Primo vero successo e piccolo cult ancora oggi amatissimo. Lo yuppie Jeff Daniels viene travolto da una Melanie Griffith dal caschetto nero alla Crepax, in uno scontro di personalità irresistibile.




UNA VEDOVA ALLEGRA... MA NON TROPPO (1988)
Commedia nera sul limite del grottesco, ingiustamente dimenticata. Michelle Pfeifer è una vedova di mafia che intreccia una stramba relazione con Matthew Modine, agente dell'FBI sotto copertura, con tutte le possibili conseguenze.




IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (1991)
Il film della svolta: campione di incassi al botteghino e vincitore di 5 Oscar, tra cui miglior film, cosa rarissima per un film di genere. Demme crea il mito di Hannibal Lecter (lo splendido "Manhunter" di Mann fu purtroppo un flop) e fonde il thriller procedurale con intense atmosfere horror, dando vita ad un filone che avrà fortuna per almeno due decenni. Oltre a trasformare Jodie Foster ed Anthony Hopkins in due superstar.




PHILADELPHIA (1993)
Il "court drama" diviene mezzo d'accusa verso l'ipocrisia; l'omosessualità e l'A.I.D.S., ancora tabù, vengono sviscerate in modo netto, commovente e mai ricattatorio. E per Tom Hanks il ruolo di una vita.




RACHEL STA PER SPOSARSI (2008)
Dopo anni di televisione, (ottimi) documentari e pellicole poco riuscite, Demme ritrova la propria forma rifacendosi direttamente a quella Nouvelle Vague che tanti suoi colleghi ha plasmato; per ri-creare uno stile che avrà fin troppa fortuna nel cinema indie americano: il mumblecore.

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