mercoledì 28 agosto 2013

Nightmare Detective

Akumu Tantei

di Shinya Tsukamoto

con: Ryuhei Matsuda, Hitomi, Shinya Tsukamoto, Masanobu Ando, Ren Oshugi, Yahio Harada.

Thriller/Horror

Giappone (2006)















---SPOILERS INSIDE---

Dopo i trionfi di critica ottenuti con "A Snake of June" (2002) e "Vital" (2004), Tsukamoto decide di imprimere un nuovo corso alla sua carriera; "Nightmare Detective", progetto nato in realtà subito dopo "Tetsuo" (1989), è il primo tassello del nuovo corso intrapreso dall'autore, in cui la riflessione filosofica viene totalmente  subordinata alla narrazione di genere, ancora più che nel precedente "Tetsuo II: Body Hammer" (1992).


In una Tokyo notturna ed opprimente cominciano a verificarsi degli strani decessi; le vittime sono accomunate da uno strano legame: tutte sembrano apparenti e suicidi e prima di morire hanno contattato un numero di cellulare semplicemente composto dalla cifra "0"; il detective Keiko Kirishima (Hitomi) viene incaricato dal capo della polizia di seguire un'apparentemente improbabile pista sovrannaturale, che la conduce a collaborare con Kyoichi (Ryuhei Matsuda , già protagonista dello splendido "Tabù-Gohatto"), ragazzo in grado di penetrare nei sogni altrui.


Fin dalle prime battute, la narrazione si concentra sui personaggi; nel prologo, in cui viene presentato il personaggio di Kyoichi, il "detective degli incubi" del titolo, Tsukamoto ritrae il dolore del ragazzo, dovuto alla sua capacità di medium; il poter ascoltare i pensieri altrui ferisce la mente e l'anima del ragazzo, il quale viene letteralmente inglobato dalla cattiveria di chi lo circonda; il potere diviene così maledizione, come ne "La Zona Morta" (1982) di Cronenberg, ma in modo ancora più iperbolico; Kyoichi non sopporta la sua vita, non riesce a trovare una ragione per vivere e dunque anela la morte, vista come liberazione dal dolore.


Il suicidio, nel racconto, è ritratto come liberazione totale e definitiva dal male della vita; le vittime di 0 sono tutte aspiranti suicidi che il killer aiuta nell'atto della morte: penetrando nei loro sogni, 0 le manipola e le costringe ad autodistruggersi; 0 è il simbolo dell'essere umano distrutto dalla società moderna, che vede nella fuga dalla vita l'unica soluzione accettabile; ed lo stesso Tsukamoto a dargli volto e corpo: come in "A Snake of June" l'autore è anche qui motore principale della vicenda; a differenza di Kyoichi, 0 scopre un nuovo piacere nell'infliggere la morte agli altri; la distruzione del prossimo viene intesa non nel senso puramente fisico, ma anche spirituale, come si evince dalla scena della morte di Wakamya; 0 trae linfa vitale dalla distruzione eteroinflitta, che si palesa innanzitutto nella sottrazione della voglia di vita che infligge alle vittime: Wakamya non ha intenzioni suicide, ma una volta  ritrovatosi nel mondo di 0 viene manipolato fino a chiedere la morte.


Lo scontro tra Kyoichi e 0 è totale: entrambi anelano la fine della vita, ma Kyoichi riesce a distruggere il suo avversario grazie all'empatia provata verso il personaggio di Keiko, la quale nel finale lo sprona a vivere e a continuare a leggere la mente altrui per trovarvi qualcosa di buono; Keiko rappresenta il polo positivo nella narrazione; personaggio tsukamotiano doc, la giovane detective indaga sulle morti violente perché esausta del lavoro d'ufficio: il tema del risveglio dell'essere umano mediante il dolore e la morte torna, ma viene subordinato alla sola caratterizzazione del personaggio; Keiko non prova istinti suicidi nemmeno di fronte a 0: nei flashback assistiamo alla sua infanzia felice, contrapposta ai traumi infantili subiti da 0 e Kyoichi; se questi ultimi rappresentano il desiderio di morte auto ed eteroinflitto, Keiko rappresenta la forza vitale che persiste a prescindere dall'ambiente che la circonda.


Il tema della città come coagulo della morte torna anch'esso nel film, ma viene lasciato sullo sfondo; "Nightmare Detective" è prima di tutto una pellicola di genere, un thriller/horror perfettamente riuscito, sebbene non originale; i richiami alla serie di "Nightmare on Elm Street" e "Paprika" (2006) di Satroshi Kon sono molteplici: il killer che si insinua nei sogni delle vittime, la detective donna, la capacità di attraversare gli strati onirici per giungere nella mente, ecc...; la grandezza di Tsukamoto sta nel saper costruire sapientemente la tensione nelle scene d'omicidio e nel saper strutturare la narrazione; questa viene infatti spezzata in due parti distinte: nella prima il film si sviluppa come un normale thriller, nella seconda, la più interessante, l'autore dà sfogo alla sua vena visionaria concentrandosi sullo scontro tra i tre personaggi; il racconto diviene così viaggio allucinato nella mente di 0 e Kyoichi, nelle loro paure, nei traumi subiti e nei loro desideri repressi; la messa in scena è semplicemente stupefacente: 0 diviene un ammasso di carne, una sorta di tumore impazzito che attanaglia la città e distrugge tutto quello che trova, gli ambienti si fanno cupi, spogli e terrorizzanti; i concetti di spazio e tempo vengono disintegrati: la mente è così il luogo filmico definitivo nel quale l'autore sperimenta, sorprende, stupisce e terrorizza.


Con un grosso budget dalla sua, Tsukamoto sperimenta anche nuove soluzioni estetiche: la fotografia si fa qui ancora più contrastata che in passato, creando una splendida atmosfera notturna; le coreografie degli omicidi sono ben congegnate, tra riprese in prima persona e sprazzi violenza inaudita; e le visioni dell'autore ancora più complesse, come nella rappresentazione di 0, la cui forma mutante è il perfetto aggiornamento dei cyborg mutaforma di "Tetsuo".


Opera tsukamotiana al 100%, "Nightmare Detective" è un thriller sorprendente e visionario, il perfetto coagulo di tutte le ossessioni del grande autore messe al servizio di una narrazione potente ed evocativa.

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